Dove sono non penso…
Questa frase di Lacan con cui vorrei introdurre l’argomento, evidenzia una differenza strutturale tra il pensiero – dunque la mente – e il corpo. Fin da subito non esiste un rapporto diretto, conseguenziale, tra la mente e il corpo.
Avere un corpo, riconoscerlo, accettarlo, “inserirlo” nello spazio mentale con tutti i suoi pregi e difetti è una strada che ogni soggetto, a partire dall’età infantile, deve desiderare di percorrere.
Si può affermare con certezza che la coalizione, l’alleanza tra la mente e il corpo, non è una cosa innata, non è pre-costituita, ma “costituente”; cioè è necessario impegnarsi per costituirla.
Cosa significa oggi avere un corpo? Lo specchio, a che immagine ci rimanda? La non rispondenza tra il corpo reale e quello immaginario può portare ad un rifiuto di tutto o parte del corpo? Tale rifiuto può sfociare in disagio?
Noi operatori del settore conosciamo molto bene le conseguenze catastrofiche di tale rifiuto ed estraneità: l’anoressia, la bulimia e la grande diffusione dei piercing e dei tatuaggi, possono essere le espressioni più evidenti e forse, anche, le più patologiche. Oggi, sembra che del corpo l’unica cosa da prendere in considerazione sia la sua immagine: quella da mostrare. Non è così! Anche se il bombardamento visivo a cui siamo sottoposti punta l’accento esclusivamente sul discorso estetico.
Noi al Valeas stiamo impostando un protocollo specifico legato ad un concetto base: la pratica costante dell’attività fisica migliora la qualità della nostra vita perché agisce in maniera benefica sia sul corpo che sulla mente. Il nostro programma si basa su recenti ricerche scientifiche che hanno dimostrato che una mente allenata influisce in modo considerevole sulle prestazioni del corpo; una mente attiva non serve solo a migliorare la memoria e ed essere più lucidi, una mente attiva è anche in grado di incidere positivamente sulla qualità del movimento fisico. Stimolando costantemente la nostra mente, cioè, aiutiamo il corpo a muoversi meglio. Diversamente dal corpo, la nostra mente, non ha bisogno di un programma di “movimento” specifico: è sufficiente esercitarsi abitualmente con semplici esercizi intellettivi di memoria e di logica.
Come il corpo, però, anche la mente può essere tenuta in esercizio in palestra. Oggi al Valeas è possibile scegliere di allenarsi su attrezzi innovativi che consentono l’interazione tra corpo e mente; divertendosi.
Divertirsi con allenamenti stimolanti è il modo più completo per ottenere il migliore rendimento e il massimo benessere psico-fisico.
Nel protocollo Valeas è stata presa in seria considerazione anche l’alimentazione; la combinazione di inattività fisica e cattiva alimentazione, infatti, incrementa le probabilità di malattie, tipo: obesità, ipertensione e ipercolesterolemia, diabete e sindrome metabolica in generale.
Alla base del “benessere” non può, quindi, che esservi anche un’alimentazione equilibrata e completa. Il nostro organismo necessita di un apporto bilanciato di tutti i nutrienti, vitamine, sali minerali e acqua. Insegniamo che del cibo, è meglio conoscerne la qualità e la quantità, piuttosto che il numero delle calorie.
Il giusto e naturale movimento che non si ferma a stimolare il corpo, ma va oltre e arriva fino alla mente; la giusta e naturale alimentazione che non si ferma a rifornirci di energia, ma va oltre e arriva fino a darci più efficienza nel lavoro: con maggiori capacità di prendere decisioni, migliore concentrazione, maggiore creatività e più resistenza allo stress; migliore rapporto con se stessi e con gli altri: un migliore stile di vita incide sul miglioramento dell’umore e maggiore disponibilità; più vitalità negli anni: per un investimento sul presente e soprattutto sul futuro. Insomma: adottare il protocollo Valeas vuol dire semplicemente, naturalmente, magicamente “sentirsi in forma”.