La dottoressa Paola Meo si è laureata con lode in Scienze Biologiche nel 1999 e si è specializzata in Patologia Clinica con il massimo dei voti e la lode. Successivamente si è formata come nutrizionista seguendo un master di primo livello in Nutrizione Clinica e terminando con successo la scuola di Nutrizione Clinica.

Dopo aver vinto un dottorato di ricerca all’università si è dedicata alla clinica. Vanta una decennale esperienza nel campo delle analisi cliniche.

Da diversi anni esercita la libera professione di biologo nutrizionista, proponendosi come una figura di riferimento completa al paziente.

E’ stata relatrice in diversi congressi, autrice e coautrice di diverse pubblicazioni scientifiche.

Ha partecipato a trasmissioni televisive e radiofoniche, in qualità di esperta in nutrizione (come la trasmissione “Di martedì” su LA7 condotta da Giovanni Floris). Ha collaborato a riviste del settore come “Viver sani e belli” e “Di Più”.

Da anni lavora come Nutrizionista al Valeas club, in stretta collaborazione con i medici specialisti presenti al centro medico. Prescrive regimi alimentari personalizzati basati su una dieta equilibrata senza l’utilizzo di farmaci o pasti sostitutivi.

Corregge le cattive abitudini alimentari ed educa il paziente ad un corretto e sano stile di vita.

Elabora diete per pazienti in condizioni fisiologiche o parafisiologiche (donne in gravidanza o in post-menopausa), volte al mantenimento o al miglioramento dello stato psico-fisico.
Elabora diete anche per pazienti in condizioni patologiche, come componenti importanti della terapia.
Si propone ai pazienti come una figura di riferimento completa attraverso un lavoro di costante aggiornamento, unito alla considerevole esperienza maturata nel campo delle analisi cliniche.

Cardine imprescindibile del suo approccio terapeutico è la Persona nella sua totalità prima che il Paziente: la bilancia è solo il momento finale della prima visita, volta soprattutto a conoscere le abitudini alimentari e a cogliere i risvolti psicologici che così spesso influiscono nel rapporto alterato del paziente con il cibo.
Stabilire un rapporto empatico è condizione essenziale perché si crei un atteggiamento di fiducia del paziente, che lo porti a seguire fino in fondo il programma dietetico da lei elaborato.